Il nucleo disfunzionale dei disturbi di personalità è legato a tratti del carattere disadattivi, rigidi e inflessibili.
L’esperienza della persona è scandita da automatismi mentali e comportamentali che pregiudicano i rapporti sociali e generano una marcata sofferenza nell’esperienza quotidiana.
La sofferenza percepita da chi soffre di un disturbo di personalità pervade tutti gli ambiti dell’esperienza emotiva del soggetto, con sé stessi e con gli altri. Ed è proprio la stabilità nel tempo di questa sofferenza a determinare un disagio costante e una distorsione patologica del carattere.
Nella classificazione internazionale dei disturbi mentali, sono indicate tre classi principali di disturbi di personalità rispettivamente caratterizzati da:
- comportamenti singolari o eccentricità;
- emotività intensa, o comportamenti imprevedibili, o ricerca costante di attenzione, o ritenersi al di sopra delle altre persone;
- sentimenti di inadeguatezza nei rapporti interpersonali che porta al loro evitamento, o a richieste costanti di consigli e rassicurazioni (anche in situazioni quotidiane) e al timore della separazione da persone significative. Altre conseguenze rispetto al senso costante di inadeguatezza possono consistere in una preoccupazione per l’ordine, oppure il perfezionismo e disagio in situazioni in cui è richiesto l’adattarsi alle usanze e abitudine di altre persone rinunciando alle proprie.