La dottoressa Silvia Brandino è stata intervistata dalla Rivista Starbene sul fenomeno, sempre in aumento, della vendita e lettura di romanzi d’amore, cosiddetti “rosa”.
L’amore è sicuramente uno degli aspetti più importanti della vita. Infatti, è nell’amore che ognuno di noi mette in gioco la propria identità. Ed è nell’esperienza dell’amore che cerchiamo conferma del nostro valore personale.
Se è vero che la letteratura offre vastissime possibilità di analisi e confronto rispetto alle emozioni e vicende umane, questo è valido anche per la letteratura definita rosa.
Questo genere di letture, un tempo, avevano una grande valenza educativa. Alle donne, a cui veniva preclusa un’istruzione completa e l’accesso alla letteratura classica, il romanzo rosa educava al rapporto di coppia e alla sessualità.
Ancora intriso dei vecchi stereotipi, perlopiù di figure femminili deboli che amano troppo e uomini che non vogliono impegnarsi, oggi il romanzo rosa ha acquisito una maggiore connotazione erotica.
La sociologa e professoressa Eva Illouz, a tal proposito, si è interrogata sul fenomeno. Dalla sua analisi emerge che questo genere di romanzi “sono diventati un bestseller perché prospettano una soluzione di fantasia ai dilemmi della vita reale delle donne e, come un manuale di auto-aiuto, danno loro gli strumenti per affrontare i problemi della sessualità moderna, del desiderio, dell’autonomia e del rapporto con l’altro genere”.
La letteratura rosa, dunque, al giorno d’oggi perde un po’ della sua funzione educativa per fornire una cornice di senso a ciò che la Illouz chiama “mercato dell’amore” definendolo un vero e proprio “campo di battaglia”.